Persona è il titolo della 37esima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne, alla 50 Giorni da giovedì 5 a martedì 10 novembre. Con circa 40 opere, tra corti, medi e lungometraggi, il festival pone l’accento sui problemi delle donne, raccontati sul grande schermo.
Alla tunisina Sonia Chamkhi e alla veneta Alessandra Pescetta andrà il premio Sigillo della Pace. La prima per Militantes, film sull’impegno politico e le battaglie affrontati dalle sue connazionali per ottenere spazio e libertà in un Paese che è oggi tra i più all’avanguardia tra quelli del post-primavera araba. La seconda per La città senza notte, che, partendo dal recente disastro nucleare di Fukushima, racconta la storia di un recupero psicologico. La Tunisia sarà protagonista anche con Le Challat de Tunis, di Kaouther Ben Hania, una docu-fiction sul motociclista sfregiatore delle donne che ha dominato le cronache di quel Paese e i conflitti di genere nel post-rivoluzione.
A Guo Xiaolu, regista e scrittrice cinese, presente al festival con 3 opere, verrà assegnato il premio Gilda.
Attesa l’anteprima assoluta del film Violenza invisibile, delle registe toscane Silva Lelli e Matilde Gagliardo, un puzzle di interviste e testimonianze sulla violenza subita dalle donne tra le mura domestiche e non solo.
Germania e Portogallo saranno rappresentate dai saggi della Kunsthochschule für Medien di Colonia e dalle animazioni e i documentari della sezione Uma casa portuguesa. Dalla Svezia, dal Canada e dalla Spagna arriveranno lavori sul bullismo, sul femminismo sociale e sulla crisi tra partner. L’Italia porterà, come sempre, il suo nutrito parco di registe. La prostituzione in Qualcosa di noi, di Wilma Labate, la non maternità in Sbagliate, di Elisabetta Pandimiglio e Daria Menozzi, l’approfondimento sulla poetessa Alda Merini de La pazza della porta accanto di Antonietta De Lillo, l’emigrazione in Francia raccontata da Sophie e Anna-Lisa Chiarello nel loro RITALS – Domani me ne vado, sono solo alcuni dei temi trattati dai film italiani scelti.
In calendario anche l’ultima fatica di Chantal Akerman - recentemente scomparsa in circostanze poco chiare – un’intervista a distanza alla madre, ex-deportata di Auschwitz che le ha sempre tenuto nascosti i dettagli della sua prigionia.
Completano il cartellone gli incontri con le autrici e le matinée per le scuole.
Programma completo qui.